Sto progettando una cena giapponese da fare nelle prossime settimane, cinque invitati in tutto, compresa me. Non ne so niente di cucina giapponese, ho comprato un libro e lo sto leggendo.
Solo 5 invitati perchè in tutto possiedo cinque ciotole di ceramica originali giapponesi, e non vedo l'ora di usarle. Ho scoperto che tradizionalmente si usano per il riso, per niente altro, per le zuppe ci vogliono quelle di legno laccato (proverò a trovarle nei giorni prossimi...) nere o ancora meglio, rosse, ritenute ancora più pregiate.
Pensate che una legge del 1694 prescrive che un menù base deve essere composto da una minestra, tre pietanze, e il riso. Questo, nè più, nè meno.
Ai miei occhi di occidentale tutto ciò che è giapponese tende alla perfezione, niente è casuale, ci sono prescrizioni su come disporre i vari cibi in un piatto, la forma che deve avere il piatto, il modo preciso da usare per tagliare le verdure.
In più sto leggendo 1Q84 di Murakami Haruki - il cognome rigorosamente prima del nome, come deve essere per un giapponese - e questo bel libro non fa che accrescere la mia voglia di sapori orientali.
Nessun commento:
Posta un commento